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In questo articolo approfondiamo uno degli strumenti più importanti per un professionista della termotecnica: la pinza amperometrica.
Conoscere qualche informazione in più infatti può aiutarti a capire se il tuo lavoro viene svolto in maniera corretta ed efficace.
Ma andiamo con ordine!
Inventata negli anni ’30 dall’azienda francese Chauvin-Arnoux, la pinza amperometrica viene impiegata per il rilevamento esatto dell’intensità di corrente, misurandola in modo indiretto e non invasivo per il circuito facendo uso del campo magnetico che circonda il conduttore.
A differenza degli amperometri classici, la pinza amperometrica presenta il vantaggio di:
Nella pinza amperometrica le ganasce formano un anello che inserire attorno al filo conduttore percorso dalla corrente che dobbiamo misurare. In questo modo si forma un trasformatore di corrente dove il primario è costituito dal filo in questione, mentre è il secondario è rappresentato dalla bobina che costituisce le ganasce dello strumento.
Nelle ganasce sono presenti delle spire che formano una bobina il campo prodotto dal filo in esame in relazione con le spire e grazie anche alle proprietà ferromagnetiche del materiale della pinza, permette di creare una corrente che percorre lo strumento stesso.
E da qui si stabilisce una relazione lineare che ci permette di leggere sullo strumento per via indiretta il valore della corrente che sta percorrendo il cavo in esame.
Dobbiamo però ricordarci che questo principio vale per misure in regime alternato. Per misurare correnti continue si utilizzano delle pinze un po’ più accurate ed evolute che, con opportuni sensori, ci permettono di rilevare questi tipi di grandezze.
Questo è uno degli errori più frequenti commessi e che è necessario evitare sul campo.
Un altro errore piuttosto diffuso è quello di considerare, ad esempio nella monofase, il cavo e non il singolo filo. Dunque, quello che noi dobbiamo fare è misurare la corrente sul singolo filo.
Infatti se inserirai la pinza amperometrica attorno a un cavo dove passa il neutro e la fase, misurerai 0 perché neutro e fase chiudono un circuito e la corrente che passa dal neutro deve essere uguale od opposta a quella che passa dalla fase.
Aggiungiamo in questo articolo che quando si misura la corrente di apparecchiature con avvolgimenti vari (motori elettrici o trasformatori) entra in gioco la componente reattiva della energia.
Questo fa sì che a parità di potenza attiva (per i contatori di casa è l’unica che “conta”) la corrente nei cavi sia più alta di quella che ci si aspetta, perché la pinza amperometrica non riesce a separare le due componenti.
I modelli attuali di pinze amperometriche sono costruiti in tecnica digitale, alimentati a batterie.
Come sai, dopo diversi interventi la tua pinza amperometrica tenderà a perdere la sua precisione e condizionare in negativo le tue prestazioni professionali.
Diventerà quindi fondamentale effettuare la taratura del tuo strumento, ovvero determinare le sue caratteristiche attraverso il confronto con un campione di riferimento (da non confondere con la calibrazione che prevede la regolazione di uno strumento senza doverlo confrontare con altri riferimenti).
La taratura degli strumenti di misura e controllo è indispensabile ai fini del soddisfacimento della normativa UNI EN ISO 9001 che al paragrafo 7.6 tratta la gestione delle apparecchiature di misurazione.
Se sei un professionista della termotecnica e desideri che i tuoi strumenti siano sempre precisi e affidabili durante gli interventi, scopri quali sono i vantaggi che ti offre il servizio di taratura strumenti di Inforedil Accademia:
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