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La storia dei refrigeranti comincia in età moderna, anche se il termine “refrigerare” sembra sia stato usato attorno al 1550 da Blas Villafranca. Questo scienziato di origine spagnola intitolò il suo trattato “Methodus refrigerandi ex vocato salenitro vinum aquamque”: raffreddare mediante il salnitro, dunque, ossia nitrato di potassio.
Il 1748 è sicuramente un primo anno da ricordare: William Cullen brevetta la prima macchina refrigerante all’Università di Glasgow in Scozia.
Il 1805 è la volta dello statunitense Oliver Evans che ne progetta una che funziona a vapore, mentre nel 1834 è invece poi Jacob Perkins a realizzare il frigorifero domestico dotato di un sistema di compressione.
In quest’anno l’ingegner Perkins perfeziona un compressore frigorifero che impiega come refrigerante etere etilico e si può considerare a tutti gli effetti il padre del frigorifero.
Nel XIX secolo i fluidi utilizzati erano tutti “naturali”: acqua, ammoniaca, anidride solforosa, anidride carbonica, eteri. Nel 1912 fu introdotto il protossido d’azoto e nel 1920 furono prodotti impianti frigoriferi funzionanti a etano e propano.
I primi gas refrigeranti di sintesi vennero sviluppati negli anni ‘30 per sostituire fluidi più pericolosi (Ammoniaca Anidra, Anidride Solforosa, Propano ecc.) usati fino ad allora in refrigerazione.
Grazie a questa prima generazione di gas fluorurati, chiamati CFC (CloroFluoroCarburi), la tecnologia del freddo si è potuta sviluppare e diffondere in tutto il mondo migliorando tanti aspetti della vita di miliardi di persone.
Nella seconda metà ha cominciato a manifestato da parte dei governi e dell’opinione pubblica una crescente attenzione agli effetti dannosi che questi gas stavano avendo sulla salute del pianeta.
Ecco perché, prima con il protocollo di Montreal e poi con il protocollo di Kyoto, i paesi sottoscrittori (le Parti) hanno deciso di monitorare la situazione intervenendo una serie di importanti regole e obiettivi.
Il protocollo di Montreal, concordato nel 1987 ed entrato in vigore nel 1989, è un accordo globale volto a proteggere lo strato di ozono stratosferico terrestre eliminando gradualmente le sostanze chimiche che lo riducono. Tale progressiva riduzione riguarda sia la produzione che il consumo di sostanze che riducono lo strato di ozono (ODS).
Mentre il Protocollo di Kyoto, sottoscritto nel 1997 ed entrato in vigore solo nel febbraio 2005, impegnava i Paesi sottoscrittori (le Parti) ad una riduzione quantitativa delle proprie emissioni di gas ad effetto serra (i gas climalteranti, che riscaldano il clima terrestre) rispetto ai propri livelli di emissione del 1990 (baseline), in percentuale diversa da Stato a Stato.
Un altro anno importante nella storia dei gas refrigeranti è senza ombra di dubbio quello del 2014 quando viene redatto dal Parlamento Europeo il Regolamento F-Gas n°517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra e che abroga il regolamento (CE) n.842/2006.
L’articolo 19 del Regolamento prevede che entro il 31 marzo di ogni anno siano comunicate le quantità di sostanze elencate negli Allegati I e II, del Regolamento, per l’anno civile in questione, prodotte, importate, inclusi i gas contenuti nelle apparecchiature, esportate, utilizzate come materia prima e distrutte.
Conoscere la storia non è soltanto un esercizio accademico ma un’azione che ci permette di capire meglio alcuni elementi del nostro lavoro che spesso diamo per scontati. In questo modo la nostra consapevolezza aumenta e migliorano anche le nostre prestazioni lavorative.
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