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Il mondo F-Gas è in constante evoluzione, soprattutto dal punto di vista normativo. Lo dimostra la proposta di revisione della Regolamentazione Europea F-Gas presentata a Bruxelles nello scorso 2022 dalla Commissione Europea.
Analizziamo più nel dettaglio questa proposta che si prefissa l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni a 310 MtCO2 al 2050.
In sostanza, questa proposta si traduce in una serie di regole più stringenti sulla presenza di F-Gas: questo perché dal 2014, anno in cui è stato introdotto il primo regolamento per limitare la presenza di F-Gas, il calo è stato soltanto del 6%.
La proposta, che sarà discussa in Parlamento, introduce una serie di importanti novità nei seguenti settori:
A partire dal 2027, tutti gli split contenenti gas refrigeranti con GWP (in italiano “potenziale di riscaldamento globale”) superiore a 150 non potranno più essere immessi sul mercato, a eccezione di quando lo richiedono gli standard di sicurezza. Per gli split di capacità superiore a 12 kW invece verrà vietato l’uso di gas refrigerante con GWP superiore a 750.
Inoltre, a partire dal’1° gennaio 2022 è entrato in vigore l’obbligo di utilizzare refrigeranti con GWP minore di 150 frigoriferi e congelatori per uso commerciale, ma solo se l’impianto è ermeticamente sigillato. In questa direzione, la norma ha permesso ad alcuni costruttori di bypassare l’obbligo rendendo il sistema non ermeticamente sigillato.
Per sopperire a questo problema, la nuova proposta della Commissione introduce il concetto di Self Contained: un impianto integrato, monoblocco, di refrigerazione commerciale dovrà contenere già dal 2022 gas refrigerante con GWP minore di 150, mentre tutti gli impianti di refrigerazione integrati, monoblocco, non split, dovranno rispettare quest’obbligo dal 2025.
Il mercato nero degli idrofluorocarburi (HFC) potrebbe rappresentare fino a un terzo delle dimensioni del mercato legale di questi gas. Nel 2021 sono state 390 le segnalazioni anonime sulla piattaforma Action Line dell’EFCTC (che consente a chiunque sospetti un’attività fraudolenta di segnalarla in forma anonima) con 1595 violazioni, di cui 1.587 sono state risolte con successo; sempre nel 2021 sono state sequestrate oltre 230 tonnellate di gas HFC importate illegalmente.
Proprio per ridurre i rischi legati ai traffici illegali, sono state limitate ancor di più le quote di HFC importabili: dal 2024 al 2026 la quantità dovrà ridursi infatti fino a un massimo di 41.701.077 tCO2 (il 23,6% rispetto al 2015) e la progressione terminerà nel 2048, quando la quota si ridurrà a circa il 2,37% rispetto ai valori del 2015.
Ecco le parole di Nick Campbell, Presidente di EFCTC, The European FluoroCarbons Technical Committee:
“Una delle nostre principali preoccupazioni è che le riduzioni delle quantità di gas fluorurati disponibili sul mercato lo renderanno sempre più stretto e incoraggeranno il commercio illegale. Uno dei punti complessi di questa legge è che i produttori di apparecchiature si sono già adattati ai divieti e alle quote annunciati nel 2014, pianificando i loro investimenti. Purtroppo, dovranno riadattarsi molto rapidamente ai cambiamenti introdotti dalla revisione dei gas fluorurati”.
Dunque, questa proposta europea di revisione delle misure di attuazione del regolamento sui gas fluorurati della Commissione europea rappresenta un primo passo verso la prevenzione del commercio illegale di HFC in Europa, attraverso:
Infine le sanzioni più severe sono necessarie anche per motivi di sicurezza e ambientali: lo stoccaggio, il trasporto e l’installazione impropria di HFC illeciti possono causare perdite che hanno un impatto sull’ambiente se non vengono gestiti correttamente e installati da un professionista.
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